Linee guida per la realizzazione di un impianto fotovoltaico: dal progetto, alla connessione ENEL e alla richiesta al GSE

Fasi e adempimenti per realizzare un progetto fotovoltaico.

La procedura di realizzazione di un piccolo impianto fotovoltaico, per esempio di un impianto sul tetto di casa inferiore ai 20 Kw di potenza, comprende alcune fasi più o meno standardizzate, più o meno simili in tutte le casistiche di piccoli impianti domestici o aziendali.

 

I lavori per la realizzazione effettiva dell’impianto fotovoltaico, non comportano grandi lavori: si tratta di applicare dei pannelli solari sul tetto, di installare un inverter e un contatore in un locale e realizzare i collegamenti necessari. Ciò che richiede tempo, spesso, sono le procedure amministrative per la connessione dell’impianto alla rete elettrica di Enel distribuzione, per il collaudo e per la richiesta di registrazione al Gse (il Gestore dei Servizi Energetici), che si occuperà di ritirare l’energia immessa in rete ed erogare il contributo dello scambio sul posto.

 

Ciò che comporta il maggior impegno e particolare attenzione, dunque, è lo svolgimento di tutte le pratiche amministrative connesse alla realizzazione dell’impianto fotovoltaico: dagli iter autorizzativi in Comune (o, eventualmente, in Provincia o Regione), alle pratiche di connessione Enel (gestore di rete territorialmente competente) fino allo svolgimento delle pratiche GSE per la convenzione di ritiro dell’energia immessa in rete, che può essere lo “Scambio sul Posto” o il “Ritiro Dedicato” (RID).

 

In particolari Comuni sottoposti a specifici vincoli paesaggistici o ambientali le autorizzazioni possono rappresentare un vero e proprio “muro insormontabile” per la realizzazione del progetto fotovoltaico. In queste condizioni le autorizzazioni necessarie possono arrivare dopo parecchi mesi dalla richiesta, o possono non arrivare mai.

 

Del resto non ci sono più gli incentivi del conto energia e questo agevola di molto la velocità di svolgimento delle pratiche burocratiche col gestore GSE.

 

Questi, i principali aspetti burocratico-amministrativi. In parallelo a questi adempimenti, poi, c’è tutta la fase “tecnica”di progettazione: dal progetto preliminare, già necessario per la richiesta di connessione Enel, al progetto definitivo, fino al progetto esecutivo, quello necessario per l’ effettivo svolgimento dei lavori per la realizzazione dell’impianto fotovoltaico.

 

Ogni caso ed ogni tipologia di installazione ha ovviamente le proprie specificità, però possiamo individuare in linea generale le fasi operative, più o meno comuni a tutte le installazioni, che devono caratterizzare ogni progetto per la realizzazione di un impianto fotovoltaico.

Seconda fase: L'Autorizzazione

La seconda fase è quella degli iter autorizzativi.

E' inutile proseguire nei lavori se non si è sicuri di poter ottenere le autorizzazioni costruttive necessarie per la realizzazione dell’impianto.

Questo è in genere il primo “scoglio” contro cui scontrarsi. Nonostante le procedure si siano molto chiarite rispetto a prima, soprattutto grazie all’emanazione di linee guida nazionali per l’installazione degli impianti fotovoltaici, a volte il problema delle autorizzazioni costruttive tiene arenato un progetto per parecchi mesi. Questo può accadere per esempio in situazioni in cui si è in presenza di territori vincolati e regolati dal codice dei beni culturali e del paesaggio che richiedano particolari autorizzazioni paesaggistiche.

In genere per i piccoli impianti collocati su edifici, per esempio sui classici tetti a falda con i moduli complanari al tetto stesso, basta una semplice comunicazione preventiva al comune, in quanto i lavori necessari per la realizzazione dell’impianto sono considerati “attività di edilizia libera”.

Richiesta di connessione enel

Una volta risolta la questione delle autorizzazioni, la fase successiva è la richiesta di connessione alla rete elettrica nazionale. La richiesta deve essere presentata ad Enel Distribuzione o al gestore di rete territorialmente competente. In questa fase il referente a cui inviare la documentazione è Enel distribuzione ed è su questo che bisognerà avere il “nulla osta” per far si che l’impianto possa essere collegato in immissione alla rete elettrica. Il corretto allacciamento è fondamentale per conteggiare in maniera corretta l’energia immessa in rete, quella prelevata e quella autoconsumata istantaneamente (cioè: nel momento stesso della produzione).

 

A tal proposito, ad alcuni utenti, a causa di un errato allacciamento, effettuato con contatore “NON-bidirezionale” è stata per mesi addebitata l’energia prodotta e immessa in rete come se fosse energia prelevata dalla rete.

 

La richiesta di connessione dell’impianto dovrà essere inviata dopo l’ottenimento delle autorizzazioni necessarie per la realizzazione dell’impianto.

La richiesta di connessione alla rete dovrà essere inviata al gestore in relazione alle modalità indicate dalla stessa Enel Distribuzione che prevede una procedura on line di compilazione della richiesta. All’invio della domanda di connessione segue la risposta, entro tempistiche predefinite , da parte di Enel (o altro gestore) che deve comunicare al Soggetto Responsabile dell’impianto (o suo delegato) il preventivo per i costi di realizzazione della connessione, i tempi e modalità di realizzazione della connessione ed il punto esatto di connessione dell’impianto fotovoltaico alla rete elettrica. In accettazione del preventivo, l’utente deve pagare subito il 30% dei costi di realizzazione, per lasciare il rimanente 70% a completamento connessione.

Il cantiere

Solo dopo la richiesta e l’ottenimento del “via libera” da parte di Enel (o altro gestore) per connettere l’impianto fotovoltaico alla rete elettrica, la quarta fase del processo di realizzazione prevede la realizzazione vera e propria dell’impianto. Questa è la fase “cantieristica” in cui l’installatore realizza fisicamente l’impianto servendosi del progetto esecutivo redatto dal progettista. In genere, per i piccoli impianti, non richiede particolari difficoltà, nè lunghi periodi. Un impianto da 3 kw su falda richiede in genere non più di tre giornate di lavoro.

Il “fine lavori” e la connessione enel

Al termine dei lavori che, come detto, possono essere anche abbastanza rapidi, si dovrà inviare ad Enel (o altro gestore di rete competente sul territorio) il foglio di “fine lavori” che “comunica” ad Enel che l’impianto è terminato ed è tutto pronto per effettuare i lavori di connessione dell’impianto in rete. Enel dovrà, in seguito a tale data, effettuare l’allacciamento dell’impianto fotovoltaico alla rete elettrica, identificando univocamente il punto di connessione.

E’ in questa fase che l’utente dovrà pagare il rimanente corrispettivo di connessione ad enel, il restante 70% del 30 pagato alla data di accettazione del preventivo di allacciamento.

Messa in esercizio dell’impianto FV

E’ solo dopo l’allacciamento che l’impianto potrà entrare in esercizio.

Dall’entrata in esercizio dell’impianto fotovoltaico, ed è questo la quinta "fase", il soggetto responsabile dell’impianto fotovoltaico (o suo delegato), ha tempo 60 giorni solari per presentare al GSE (Gestore dei Servizi Energetici) la richiesta di convenzione dello Scambio sul Posto o del Ritiro Dedicato (RID). Attenzione, oggi la domanda può essere presentata al Gse solo online attraverso l’apposto portale del gestore dei servizi energetici: http://applicazioni.gse.it.

La domanda online necessita l’invio, sempre per via telematica, di diverse pratiche: documentazioni tecniche, fotografie dell’impianto e certificazioni. Nonostante ciò, con un po’ di accuratezza, questa fase può essere presa in carico direttamente dal titolare dell’impianto. Il vantaggio di avere proprie credenziali di accesso al portale è di poter visionare in ogni momento la propria situazione e di avere un canale diretto di comunicazione col gse.

La fase di raccolta e gestione della documentazione necessaria, entro le tempistiche definite, comporta particolare attenzione e precisione, pena lo slittamento dell’avvio della convenzione.

Leggi ulteriori informazioni sullo Scambio sul posto qui.

Sul ritiro dedicato (RID), invece, oggi non c’è più la convenienza che si aveva fino a ieri. Oggi i prezzi minimi garantiti, che prima garantivano un buon rientro economico dall’investimento, subentrano solo quando i prezzi di mercato sono molto bassi. Oggi, con la sola vendita in rete dell’energia, i prezzi di ritiro della rete sono quelli di mercato e questi non sempre sono sufficienti a garantire il rientro economico dall’investimento in tempi accettabili. Quel che più conviene oggi è realizzare un SEU (Sistema Efficiente di Utenza) in cui il titolare dell’impianto può vendere direttamente l’energia prodotta all’utente finale che la utilizza sul posto.

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